È un capitalismo umanistico quello teorizzato da Brunello Cucinelli e messo in pratica nella sua scuola di arti e mestieri a Solomeo.
A circa un anno dalla sua fondazione, l’istituto venerdì 1 agosto 2014 ha ricevuto un riconoscimento formale.
Restituire nobiltà ai mestieri, e riconoscere il giusto compenso relativamente alla qualità dei lavori manuali: un’idea, quella di Cucinelli, ispirata da Lorenzo il Magnifico, ma soprattutto da William Morris e John Ruskin che nell’Ottocento crearono le Scuole di arti e mestieri.
IL PROTOCOLLO DI INTESA – Chi frequenta i corsi di rammendo e riammaglio, taglio e confezione, orticoltura e arti murarie otterrà un titolo e una certificazione, garantiti dal protocollo d’intesa firmato con la Regione, e con Confindustria Umbria.
Il protocollo – è stato spiegato stamani – è rivolto alla valorizzazione e al riconoscimento formale dell’esperienza formativa e di apprendimento realizzata dalla ‘Scuola di arti e mestieri di Solomeo’, nell’ambito dello sviluppo e del rafforzamento delle reti territoriali per l’apprendimento permanente” e non prevede alcun onere per la Regione.
IMPARARE FACENDO – Si lavora cinque ore al giorno, con una borsa di studio di 700 euro, seguiti dai “maestri”, a ciascuno dei quali vengono affidati quattro ragazzi.
I corsi di formazione durano nove mesi, tranne quello per sarto che dura tre anni, e sono finanziati completamente con fondi privati.
“Per la Regione Umbria – dichiara la presidente Catiuscia Marini – l’esperienza maturata dalla ‘Scuola di arti e mestieri di Solomeo’ va proprio nella direzione da noi auspicata, e cioè mettere in atto un percorso formativo che sia molto più collegato con l’impresa. Dunque, non una formazione fine a se stessa, bensì un percorso di crescita professionale che si sviluppa all’interno dell’impresa. In questo l’iniziativa che realizziamo con Cucinelli rappresenta una vera innovazione del modello formativo fin qui utilizzato”.